"Sempre di nuovo da 30 anni è apparsa a Katja la Madonna con gli angeli in coro di Botticelli. Da due anni cerca di liberarsi da questa immagine. Rappresenta la Madonna con lo sguardo sofferente  -  uno sguardo che non le sembra rivolto verso l`interno , come nelle altre pitture di Boticelli, ma sul mondo in segno di lutto e melanchonia. Pone questa Madonna nel suo, nel nostro tempo. Dice: improsivvamente credo di capire il dipinto.
E compone adesso - lei tessitrice, che ha creato nel arco di molti anni tappeti  "lunari" : ("Madonna Luna", "Ragazza Luna",  "Lago di Luna" e altri), unendole la riproduzione del dipinto con fotografie del nostro tempo. Lo stimolo gliel` ha dato il grande terremoto in Italia."

Il materiale dei foto-collages e costituito da :

-  fotografie tratte dall` Atlante della luna dell` osservatorio Wilhelm Foerster di Berlino  (II. ed.)

-  una riproduzione del dipinto di Sandro Botticelli  "Madonna con bambino e angeli in coro"  (1476 circa)

-  una fotografia di Man Ray

-  immagine del terremoto di Sant`Angelo dei Lombardi  (1981)  tratte dalla stampa .

Katja Gadebusch:Collages

Dietrich Mahlow:Testo 1982

Carlo Thies: Realizatione

Maria Carla Bondio Gadebusch, Raffael Dedo Gadebusch: Traduzione

Quadri: Nero-bianco

Misura: 100 x 27cm

Madonna con angeli piangenti                  

"Madonna come la madre dallo sguardo compassionevole in grado di accogliere il dolore  e la disperazione di chi le sta attorno con accettazione, senza esserne sconvolta.
La Madre che sa far rinascere i fiori, la speranza, la vita stessa quando gli animi si sono inariditi.

La Madre che diventa azione e aiuta quando la paura e il dolore ti paralizzano.
La Madre che abbraccia e dà conforto.
La Madre che diventa luce quando tutto attorno è confuso.
La Madre che genera vita.
La Madre che risorge dalle macerie.
La nostra Madre Terra."  Silvana Festa

lupe Fate il clic sul lente!

Tra le persone in lutto lei vede la Madonna. Gli angeli in coro si sono trasformati in persone che piangono. Ma le sembra come se fossero gli uomoni a farsi angeli, angeli che piangono il loro dolore alla Madonna, piangono e cantano sentendosi in buone mani presso di lei per una doppia ragione: i morti non sono dimenticati, e loro stessi vengono liberati attraverso la coscienza di una grande, oscura forza di vita.
Chi è questa Madonna ? Solo un fantasma, un buio nulla del quale fiori sbocciano e verso il quale si torcono le mani?
Ora definitivamente secolarizzata, è diventata un uomo con il fazzoletto sulla bocca, il quale si volge verso i morti. Sta nel mezzo, come se potesse sopportare il dolore.
"La luna è un allegro morto
La luna è un affetuoso assurdo
La luna è un devoto ultrasognatore
Cosa dura un respiro più dell´ infinità
Il sogno della luna
La luna guarda sognando nell´ abisso di un fiore
La luna sogna esseri multiformi e giochi
nei quali ha le mani in pasta
La luna sogna piramidi di luce
dalle quali aleggiano barbe argentee di stelle-mummie
"
(Jean Arp)

La luna è in fondo il luogo dove gli uomini portano i loro dolori e le loro speranze: nella pura osservazione del lento e continuo cambiamento.

"Perchè la vista della luna piena ha un effetto cosi benefico, edificante e capace di provocare ammirazione ? Perchè la luna è un oggetto della contemplazione e non del volere ?"
(Arthur Schopenhauer)

La luna si trasforma nella nube che copre il sole, fonte di luce; dalla nuvola traspare la testa d´ angelo: e acenna ad un mezzo canto, impietrito dall orrore nel vedere il corteo funebre.

"Da dove si gettano
le silenziose argentee cascate di luce ?
Da una luna argentea.
Dove si gettano
le silenziose argentee cascate di luce ?
verso una luna argentea
."
(Jean Arp)

 

Poi segue la rottura all` interno della serie, il cambiamento:
sotto la luna, ancora penetrandola , un grande fiore con il viso di un angelo e i visi del bambino, uno di essi mezzo distrutto.
Il mistero comincia da capo.
Che cosa cerchiamo? Cerchiamo il rapporto con la luna? È stata una sfortuna quella di mettere piede sulla fortuna lontana? Lassù erano uomini. Ci sono uomini che possono dire: noi eravamo sulla luna. Ma comunque è rimasta quella che era. Tanti considerano il viaggio sulla luna con la più grande prestazione
del nostro secolo - con Einstein, Freud, Gandhi, Picasso e altri:

Relatività - Einstein
Il sogno - Freud
Il rifiuto - Gandhi
cambiamento della coscienza: perchè non anche Beuys e altri.....
cambiamento del modo di vedere - Picasso
pur sempre restando nel ritmo: sole e luna


Tutte le scale conducono ad angeli (vd. anche collage 10).
Dalle rovine si innalza nuovamente il canto. E distanza. E cambiamento. Altri occhi guardano nel mondo e il cantante cambia la sua canzone:

Spesso ho già fatto vibrare l arpa tremante in gloria tua, incantatrice della notte, divinità degli amanti, consolazione dei soli. Oggi ho voglia di schernirti
inutile piatto di latta. Luccicante bottone d` ottone, tu, sulla pancia dell` infinito !
Sghignazzante falsario nel borsellino del grande sconosciuto:
non sei nient` altro che uno scemo sogghignante, una sputacchiera presentuosa,
illuminata da una lanterna a gas!


La luna come cerchio della vita, come palla, nella quale si trovano dolore e sogni, rotola giù verso la terra,
lasciando dietro sè la montagna dei morti, che le danno l’impulso.
Verso una nuova vita, che proviene dalla terra e tocca il cielo.
Si può oggi parlare d`angeli ? Noi Berlinesi non siamo soli su questa terra. Tante culture hanno angeli, e anche gli Atei o i Dadaisti (vd. Tristan Tzara sulla scala fotografato da Man Ray). Ci sono angeli in chiesa, in casa, nei campi, di giorno e di notte (e nei night!), angeli veri e angeli immaginari. Non tutti gli angeli sono femminili e non tutti i bambini sono angeli. Ma cosa sono tali angeli , cosa hanno in comune, cosa ci permette di chiamarli cosi?
Sono intermediari che cantono il dolore della terra ? Tutto il dolore che senza di loro sarebbe solamente un lamento, con loro però, che trasmettono alla luna, al tutto, al niente, a Dio l` indicibile messaggio, diventa tale dolore sopportabile ?
Sono gli angeli per una possibilità di liberazione da quel peso della vita che senza di loro non sarebbe sopportabile?
Il quale tuttavia grazie a loro ci rende a nostra volta angeli : sempre colmi di una intuitiva inspiegabile speranza, dalla quale suono, tono, canto e parole derivano : la possibilità di leggere il mondo.
O la possibilità di volare in questo mondo?
Solo cosi sfugge Tristan Tzara al ticchiettio dell `ascia e al colpo programmto, buttando a terra la scala per volarsene via, o aggrapandosi ad uno dei seni.