Madonna con angeli piangenti
"Madonna come la madre dallo sguardo compassionevole in grado di accogliere il dolore e la disperazione di chi le sta attorno con accettazione, senza esserne sconvolta.
La Madre che sa far rinascere i fiori, la speranza, la vita stessa quando gli animi si sono inariditi.
La Madre che diventa azione e aiuta quando la paura e il dolore ti paralizzano.
La Madre che abbraccia e dà conforto.
La Madre che diventa luce quando tutto attorno è confuso.
La Madre che genera vita.
La Madre che risorge dalle macerie.
La nostra Madre Terra." Silvana Festa |
Fate il clic sul lente!
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Tra le persone in lutto lei vede la Madonna. Gli angeli in coro si sono trasformati in persone che piangono. Ma le sembra come se fossero gli uomoni a farsi angeli, angeli che piangono il loro dolore alla Madonna, piangono e cantano sentendosi in buone mani presso di lei per una doppia ragione: i morti non sono dimenticati, e loro stessi vengono liberati attraverso la coscienza di una grande, oscura forza di vita.
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Chi è questa Madonna ? Solo un fantasma, un buio nulla del quale fiori sbocciano e verso il quale si torcono le mani?
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Ora definitivamente secolarizzata, è diventata un uomo con il fazzoletto sulla bocca, il quale si volge verso i morti. Sta nel mezzo, come se potesse sopportare il dolore.
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"La luna è un allegro morto
La luna è un affetuoso assurdo
La luna è un devoto ultrasognatore
Cosa dura un respiro più dell´ infinità
Il sogno della luna
La luna guarda sognando nell´ abisso di un fiore
La luna sogna esseri multiformi e giochi
nei quali ha le mani in pasta
La luna sogna piramidi di luce
dalle quali aleggiano barbe argentee di stelle-mummie"
(Jean Arp)
La luna è in fondo il luogo dove gli uomini portano i loro dolori e le loro speranze: nella pura osservazione del lento e continuo cambiamento.
"Perchè la vista della luna piena ha un effetto cosi benefico, edificante e capace di provocare
ammirazione ? Perchè la luna è un oggetto della contemplazione e non del volere ?"
(Arthur Schopenhauer) |
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La luna si trasforma nella nube che copre il sole,
fonte di luce; dalla nuvola traspare la testa d´ angelo: e acenna ad un mezzo canto, impietrito dall orrore nel vedere il corteo funebre.
"Da dove si gettano
le silenziose argentee cascate di luce ?
Da una luna argentea.
Dove si gettano
le silenziose argentee cascate di luce ?
verso una luna argentea."
(Jean Arp)
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Poi segue la rottura all` interno della serie, il cambiamento:
sotto la luna, ancora penetrandola , un grande fiore con il viso di un angelo e i visi del bambino, uno di essi mezzo distrutto.
Il mistero comincia da capo.
Che cosa cerchiamo? Cerchiamo il rapporto con la luna? È stata una sfortuna quella di mettere piede sulla fortuna
lontana? Lassù erano uomini. Ci sono uomini che possono dire: noi eravamo sulla luna. Ma comunque è rimasta quella che era. Tanti considerano il viaggio sulla luna con la più grande prestazione
del nostro secolo - con Einstein, Freud, Gandhi, Picasso e altri:
Relatività - Einstein
Il sogno - Freud
Il rifiuto - Gandhi
cambiamento della coscienza: perchè non anche Beuys e altri.....
cambiamento del modo di vedere - Picasso
pur sempre restando nel ritmo: sole e luna
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Tutte le scale conducono ad angeli (vd. anche collage 10).
Dalle rovine si innalza nuovamente il canto. E distanza. E cambiamento. Altri occhi guardano nel mondo e il cantante cambia la sua canzone:
Spesso ho già fatto vibrare l arpa tremante in gloria tua,
incantatrice della notte, divinità degli amanti, consolazione dei soli.
Oggi ho voglia di schernirti
inutile piatto di latta. Luccicante bottone d` ottone, tu, sulla pancia dell` infinito !
Sghignazzante falsario nel borsellino del grande sconosciuto:
non sei nient` altro che uno scemo sogghignante, una sputacchiera presentuosa,
illuminata da una lanterna a gas!
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La luna come cerchio della vita, come palla, nella quale si trovano dolore e sogni, rotola giù verso la terra,
lasciando dietro sè la montagna dei morti, che le danno l’impulso. |
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Verso una nuova vita, che proviene dalla terra e tocca il cielo. |
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Si può oggi parlare d`angeli ? Noi Berlinesi non siamo soli su questa terra. Tante culture hanno angeli, e anche gli Atei o i Dadaisti (vd. Tristan Tzara sulla scala fotografato da Man Ray). Ci sono angeli in chiesa, in casa, nei campi, di giorno e di notte (e nei night!), angeli veri e angeli immaginari. Non tutti gli angeli sono femminili e non tutti i bambini sono angeli. Ma cosa sono tali angeli , cosa hanno in comune, cosa ci permette di chiamarli cosi?
Sono intermediari che cantono il dolore della terra ? Tutto il dolore che senza di loro sarebbe solamente un lamento, con loro però, che trasmettono alla luna, al tutto, al niente, a Dio l` indicibile messaggio, diventa tale dolore sopportabile ?
Sono gli angeli per una possibilità di liberazione da quel peso della vita che senza di loro non sarebbe sopportabile?
Il quale tuttavia grazie a loro ci rende a nostra volta angeli : sempre colmi di una intuitiva inspiegabile speranza, dalla quale suono, tono, canto e parole derivano : la possibilità di leggere il mondo.
O la possibilità di volare in questo mondo?
Solo cosi sfugge Tristan Tzara al ticchiettio dell `ascia e al colpo programmto, buttando a terra la scala per volarsene via, o aggrapandosi ad uno dei seni. |